Non più case singole: anche nel settore della bioedilizia si è iniziato a pensare più di un nucleo familiare, con progetti di complessi edilizi di più case prefabbricate dove più famiglie possano acquistare casa condividendo lo stesso stile di vita votato all’eco-sostenibilità. Un progetto tutto italiano di cui non vediamo l’ora di parlarvi!
Sentimenti comuni
Il successo che la bioedilizia sta avendo negli ultimi anni è innegabile, e del resto nel settore non stanno con le mani in mano, impegnandosi a fondo per raggiungere risultati sempre più importanti. Non è un caso che nascano sempre nuovi progetti volti alla sensibilizzazione delle persone all’abitare green: alcuni di questi sono quelli nati per incentivare l’abitare condiviso e collaborativo. Si vuole cioè promuovere il concetto di cohousing, costruendo un complesso di palazzine o edifici simili prefabbricati in legno destinati a un numero preciso di famiglie, tutte accomunate dalla volontà e il desiderio di iniziare uno modo di vivere nuovo e completamente diverso.
Un progetto tutto italiano: è infatti a San Giorgio (FE) che nasce il primo complesso abitativo eco-sostenibile, idea che è costata 1.135.000 e destinato a quattro famiglie. Il costruttore ha comprato il terreno nel 2014 e in solamente un anno le palazzine erano pronte. Il progetto naturalmente è stato ideato prima dell’acquisto del terreno, ovvero nel 2013 e ha potuto avere luogo grazie alla supervisione di uno studio d’architettura sito a Bologna, dal quale è sono giunte le basi per questo progetto destinato alle famiglie.
Si sono poi svolti dei workshop con tutti coloro coinvolti nel progetto che naturalmente sono stati utili a capire lo stile, le modalità e le tempistiche della vita di comunità, caratteristiche fondamentali per rendere il più sostenibile possibile l’edificio, e anche per realizzarne altri in futuro e in agglomerati urbani più grandi (magari nella stessa Ferrara). È sottinteso che questa unione delle forze è stato l’asso nella manica per organizzare in modo ottimale ambienti e soluzioni adatte al risparmio energetico. E nonostante il lavoro lungo e complicato, ma il risultato finale non poteva essere migliore.
Tecnologie costruttive
La tecnologia maggiormente impiegata per costruire il complesso edilizio è quella dei pannelli portanti in legno a modalità X-Lam, oltre ad addirittura 60 pannelli solari che hanno coperto il tetto e che consentono la produzione di energia che sostiene la pompa di calore del condizionatore. Non è mai inutile dire che la classe energetica raggiunta è A+ che rende quindi le case autosufficienti, autosufficienza resa anche dal fatto che lo smaltimento delle acque reflue e degli scarichi viene fatto sul posto e non attraverso la rete fognaria pubblica.
Il cortile della palazzina è gestita con il recupero dell’acqua piovana, senza quindi sprechi di sorta. Questo ha reso indispensabile un enorme lavoro da parte di progettisti, architetti, ingegneri e operai, e anche il Comune di San Giorgio ha adempito ai suo compiti semplificando il processo e promuovendo il vivere condiviso.
Un esempio da seguire
Questo progetto ferrarese ha dato vita a sette alloggi che sono stati tutti occupati da famiglie con bambini e da persone anziane. Infatti presentano tutto ciò di cui uno ha bisogno: la sala comune con il caminetto, la cucina sempre in comune e poi l’area delle lavatrici. E nemmeno la posizione è data al caso: l’edificio ha tanto spazio verde, ma non è in periferia o in zone lontane, bensì in centro. In questo modo è molto semplice andare in tutti i punti utili, dalle scuole ai supermercati. Si spera quindi che sia preso come modello in altri centri urbani, visti soprattutto i vantaggi che presenta. Unico requisito? Sapere le regole di buon vicinato!
Questa e altre notizie sul mondo della bioedilizia si trovano sul blog di www.avantgardeconstruct.it
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